Formazione

Formazione Aziendale

Fondazione Mons.Mazzali ONLUS

In questi ultimi anni la Fondazione sta registrando alcuni passaggi critici, collegati sia alle trasformazioni del contesto organizzativo dei servizi del welfare regionale che al quadro normativo di riferimento.

La Fondazione è un sistema complesso e al suo interno gli operatori, come singoli e come gruppi, costituiscono una variabile indipendente con cui va continuamente riaperto un dialogo il più possibile costruttivo.

Esso si fonda su un’attenzione non solo alle componenti strutturali, ma anche agli aspetti culturali, alle dimensioni relazionali e soggettive: alcune risultano più esplicite e visibili altre meno, alcune sono notevolmente ambivalenti ma tutte continuamente vengono messe in gioco. Non è sufficiente indicare la strada perché le persone si muovano nella direzione auspicata.

Inoltre, i servizi della sede e delle sedi decentrate sono attraversati da problematiche che, pur avendo caratterizzazioni e intensità diverse, richiedono di essere riconosciute e trattate affinché le proposte del nuovo PFA siano un’opportunità per riaprirle, riformularle e trattarle. In questo quadro è cruciale che ci sia un investimento consistente rispetto alle capacità e potenzialità delle persone di muoversi in modo congruente e responsabile.

A queste esigenze di rilettura di una “organizzazione che cura“, che aiuti a dare senso al lavoro di ognuno e di tutti e che, nel quotidiano, premi azioni organizzative condivise, piuttosto che eccellenti assoli, è dedicata una parte significativa del progetto formativo che si intende realizzare nei prossimi 12 mesi e che viene sinteticamente descritto nelle schede dei singoli corsi. Gli interventi formativi, di seguito approfonditi, sono rivolti in parte ai collaboratori della Fondazione, con interventi di formazione FO e FF. Risulta non rinviabile l’attivazione del Dossier Formativo, strumento di orientamento per il portfolio formativo del Professionista sanitario.

Gli obiettivi strategici della Direzione sono mirati ad implementare la professionalità dei singoli operatori, a condividere orientamenti e riferimenti scientifici e di cura e a garantire la formazione obbligatoria prevista dalla vigente normativa:

  • DLGS 81/2008 e smi
  • DGR 2569 del 30/10/2014
  • Triennio ECM 2023/2025

A tal riguardo le tematiche più significative individuate sono: rapporto con le famiglie, rapporto con il contesto, integrazione tra professionisti e progettualità. A livello specifico – con riferimento alle azioni formative in programma ed inerenti esigenze espresse da alcuni gruppi professionali – si intendono fornire strumenti utili per le attività in cui sono concretamente coinvolti gli operatori interessati tramite l’offerta formativa dipartimentale.



La formazione continua e l’aggiornamento professionale, rappresentano uno strumento necessario, per favorire il cambiamento di comportamenti individuali e collettivi, nell’ambito delle attività che ogni operatore svolge nel contesto organizzativo e per promuovere lo sviluppo professionale a garanzia della qualità e dell’innovazione dei servizi.  La formazione è, infatti, rappresentativa della qualità del servizio erogato, soprattutto se viene intesa come bagaglio di abilità e competenze tecnico professionali, ma anche, o soprattutto, come cultura, come modo di saper leggere e interpretare la realtà, che riguarda gli aspetti relazionali e interattivi della persona.

Il PFA rappresenta uno strumento strategico per la gestione delle risorse umane, per lo sviluppo e la valorizzazione delle professionalità e per l’implementazione di tutto il sistema organizzativo.

Prendendo atto dell’Analisi dei Bisogni Formativi – Rilevazione 2021, vista la DGR 2569 del 31/10/2014 che definisce in modo puntuale gli ambiti di aggiornamento di tutto il personale nell’arco di un triennio, si reputa necessario individuare in modo preciso  le aree tematiche che dovranno obbligatoriamente essere sviluppate nei corsi in erogazione nel 2021/2022.

  • Comunicazione e tecniche di relazione con gli ospiti/residenti;
  • Gestione dei conflitti;
  • Umanizzazione delle Cure;
  • Aggiornamento Rischi Specifici sulla Sicurezza in ambito lavorativo;
  • BLS-D aggiornamento

Fondamentale è garantire da parte della Fondazione pari opportunità di accesso ai corsi a tutti i dipendenti, pertanto si sottolinea l’importanza che le funzioni risorse umane di dipartimento si organizzino in modo tale da non venir meno a questa indicazione della Direzione.

La Fondazione in qualità di Provider ECM organizza e ed assegna direttamente crediti formativi, garantisce il rispetto della normativa in vigore ed il rigore qualitativo dell’offerta formativa. Il PFA nasce in sintonia con il lavoro intrapreso negli anni passati, ribadendone il ruolo strategico, in conformità agli obiettivi nazionali e regionali espressi dalla normativa. Si sviluppa attraverso fasi sequenziali che partono dall’analisi del fabbisogno formativo, la costruzione del PF, la gestione ed il monitoraggio dello stesso.

Partendo da queste premesse la formazione deve garantire la coniugazione dei bisogni formativi del singolo operatore, portatore di una professionalità specifica che va sviluppata e migliorata nel tempo (manutenzione ed accrescimento delle conoscenze), con i bisogni dell’organizzazione e del contesto di lavoro nel quale il professionista opera. Pertanto il PFA recepisce una serie di istanze e cerca di dare risposte coerenti:

  • Esigenze rilevate a livello della Direzione;
  • Bisogni identificati nelle strutture periferiche aziendali;
  • Vincoli di natura normativa e/o contrattuale;
  • Rilevazione del Fabbisogno Formativo Interno.

La funzione di coordinamento del PFA è affidata al Servizio Formazione e nello specifico al Responsabile dott. Luca Acito.